testo di GIANNI CALASTRI
con le poesie di BASHIR AHMAD AHMADI
e le musiche eseguite da MARZIO DEL TESTA & ARLOBIGAZZI
scenografia di PAOLO PINESCHI
Le parole di Bashir si snodano attraverso una strada lunga e tortuosa.
L’invasione russa, l’arrivo dei talebani, la fuga attraverso i monti dell’Afghanistan, poi l’Iran, la Turchia fino all’arrivo in Italia in compagnia di una vecchia bicicletta.
La poesia come unico sollievo.
Nulla cambia, nulla è cambiato.
Un destino già scritto.
Ciò che ci ha lasciato sono le sue poesie.