Libero ci ha lasciati ma Il Progresso non potrà mai dimenticare il “suo” barista ma non solo: per oltre vent’anni un riferimento certo per il circolo ma soprattutto per i tanti “ragazzi” (per lui erano tutti ragazzi) che l’hanno incontrato e apprezzato.
Libero Caldelli era conosciuto da tantissime persone e da ogni parte della città c’era chi veniva al Progresso, tra le altre cose, per i suoi ‘Negroni’. “Andiamo da Libero”, era diventato un modo comune di dire. Spesso burbero nei modi, aveva però dentro di se una carica umana che lo rendeva benvoluto da tutti e sapeva imporsi come pochi all’interno del circolo, quando le circostanze lo richiedevano.
Al Progresso ha lavorato fino al 2016, anche quando le sue condizioni di salute erano molto peggiorate. “E’ stato dietro al bancone per oltre 20 anni. Ma non era solo un barista. Era qualcosa di più: per tanti ragazzi, in situazioni di difficoltà, è stato un punto di riferimento”,
Noi del Progresso saremmo sempre grati per quello che ha fatto e che ha rappresentato”. Addio Libero!